domenica 19 giugno 2016

Recensione - Sei Pietre Bianche - Daisy Franchetto


"Perchè la vera armonia era un intricato miscuglio di chiaro e di scuro, di felicità nostalgica e di dolore amoroso!"


"Sei pietre Bianche" di Daisy Franchetto è il secondo libro della trilogia che vede come protagonista Lunar, una ragazza molto speciale che avevamo già incontrato nel libro "Dodici Porte"
( potete leggere a questo link la recensione 

La storia narrata in questo secondo capitolo inizia tre anni dopo un viaggio interiore molto particolare affrontato da Lunar, al fine di riscoprire se stessa e la voglia di tornare a vivere.
Si tratta di un racconto che assume, rispetto al precedente, una vera e propria connotazione fantasy, assumendo un'identità propria, celando i possibili riferimenti utilizzati.
Ci troviamo tra le mani un libro che stupisce il lettore per la capacità di creare una vicenda tanto complessa ed interconnessa, che attraversa numerosi mondi e si articola grazie a diversissimi personaggi.

Lunar, insieme al suo fedele compagno a quattro zampe Sinbad, dovrà indagare sulla scomparsa improvvisa di un orfano di nome Odilon, che sembra avere particolari propensioni magiche. Questo viaggio la porterà a scegliere per sei volte, sei differenti strade che la condurranno, tra le altre cose, alla scoperta del suo passato, delle sue origini.

"Sei pietre bianche" è un libro che colpisce subito il lettore. Dalla prima pagina chi legge è stregato, incuriosito dall'alone di mistero e avventura che sprigiona. 
Cosa che non accadeva nel libro precedente, che al contrario partiva lento, quasi in sordina.
Si nota subito la crescita psicologica e caratteriale della protagonista, ma anche la crescita nell'abilità narrativa della scrittrice. 
"Sei pietre bianche" è infatti scritto con un linguaggio semplice e chiaro, allo stesso tempo fresco ed innovativo. 
I personaggi sono ben studiati e descritti, come del resto le ambientazioni, che prendono vita attorno a noi mentre le leggiamo. 
Abbiamo anche la presenza di una storia d'amore, che nasce piano piano nel corso della vicenda, un elemento che non appesantisce la narrazione, anzi appassiona.

Ritroviamo vecchi personaggi che abbiamo imparato ad amare, ma anche ad odiare, come la Nana Terrosa e ne troviamo di nuovi particolarissimi come i draghi alchemici e l'uomo delle bare.

"Sei pietre bianche" è un libro che può essere letto indipendente dal precedente e che termina con un finale mozzafiato e scioccante, ma che lascia aperto un grande spiraglio verso il terzo capitolo. 

Cosa succederà a Lunar? Riuscirà a rimediare all'unica missione che non è riuscita a portare a compimento?



mercoledì 8 giugno 2016

Recensione - Genesi - Daniela Ruggero


"Chiuse gli occhi sperando inutilmente di raccogliere le idee.
Accidenti ma che cosa cavolo era successo alle loro vite? Laura era morta tra le sue braccia mostrandosi un'amazzone coraggiosa. Febe e Adrian avevano sicuramente passato l'inferno, ma Selene... Beh lei all'inferno ci stava camminando scalza ustionandosi i piedi."

"Genesi" di Daniela Ruggero è il secondo capito delle saga " I guardiani degli inferi".
Con questo libro si può continuare l'avventura nel mondo urban fantasy creato dall'autrice ed abitato da forze del male che camminano, vivono e respirano sulla terra.

La storia inizia così come si era interrotta nel libro precedente "La sposa Oscura" 
Selene, dopo essere stata torturata all'interno della Congrega della Luce, viene salvata da Marcus, il figlio di Lucifero, esiliato dalla madre sulla terra, la quale gli fece dono di una scintilla di luce. 
Scintilla che perderà, per poter riportare in vita Selene trasformandola però in modo irrimediabile in un demone, la principessa degli inferi.

In questo libro la linea tra bene e male diventa sottile, come un velo. Non si riesce più a capire quale sia uno, quale sia l'altro. 
Le dimensioni verranno verranno capovolte, in un turbinio di emozioni ed avvenimenti, i quali, benché si svolgano tutti nello stesso luogo, non danno un eccessivo senso di staticità alla narrazione.

La trama si concentra sopratutta sulla transizione di Selene, analizzando in dettaglio le sensazioni contrastati che prova. 
L'autrice ha puntato molto anche sul raccontare i rapporti amorosi, platonici e non, dei protagonisti. 
Numerosi sono gli accenni e le descrizioni a scene sessuali, molte volte spinte (forse anche eccessive in alcuni casi), dove misticismo, legami di sangue e riti magici si mescolano e si intrecciano, creando un cocktail che potremmo definire "alla Mr. Grey demoniaco".
Molto intricato e appassionato, oserei dire rovente, è il ménage à trois tra Febe, la guardiana ed amica di Selene, Adrian un gran maestro della Congrega della luce, che ha bevuto del sangue demoniaco diventandone così schiavo e Michele, uno dei guardiani di Marcus, il più vicino forse, a provare sentimenti umani.
I tre si amano e odiano allo stesso tempo, in un modo morboso, fatto di sangue, segreti, sciocchezze adolescenziali e sentimenti antichi, che cambieranno per sempre le loro vite.

Nella recensione del primo capitolo della saga, avevo sottolineato come i guardiani di Marcus venissero solo accennati, senza darne una definizione precisa. 
In questo libro si sopperisce appieno a quella mancanza, si impara a conoscerli; non solo caratterialmente ma vengono descritte anche le loro storie passate e si capisce come ciascuno di loro rappresenti una sfaccettatura del carattere di Marcus. 

Marcus, il principe degli inferi, si riconferma essere un protagonista complesso che con la sua personalità forte mantiene il lettore con il naso all'interno del libro. 
In particolare questo accade perchè l'alternanza dell'amore e/o bramosia che prova per la sua sposa ci intenerisce a volte, altre invece, ci fa avere paura per la sua stessa vita.

"Genesi" come prima "La Sposa Oscura" non termina, anzi ci lascia a mezz'aria nella speranza che dopo ci sia ancora una pagina da leggere. 

L'atto conclusivo è un vero colpo di scena. 
Non ci resta altro che leggere il seguito per scoprire come andrà a finire.