sabato 22 ottobre 2016

Recensione - Il tredicesimo periodo - Melania Mieli


"Consideravo i contabili una categoria eletta.
La fase di chiusura di bilancio, infatti, gode di un periodo aggiuntivo nel quale si attende la definizione di specifiche partite contabili e finanziarie, il tredicesimo periodo.
Crescendo mi sono resa conto che tale buona sorte, per provvidenza, non è solo loro prerogativa, ogni essere umano può creare il proprio tredicesimo periodo per aggiustare competenze, pagare quel che deve e riconoscere i benefici che merita.
Più in ampio, la storia compie il medesimo processo."

Melania Mieli ci presenta il suo libro d'esordio intitolato "Il tredicesimo periodo", uno scritto moderno, che racconta un tema importante e complesso: quello della prostituzione e della case chiuse.
Questo tema viene presentato al lettore in modo molto innovativo, utilizzando sempre estrema grazia ed eleganza, senza mai cadere nella volgarità e nella banalità.

Ci troviamo in un periodo storico prossimo, siamo infatti appena dopo il 2026, un anno di svolta che ha portato il parlamento italiano, a seguito di una grave crisi economica, alla riapertura delle case chiuse. A Roma, nella prestigiosa Via Vento nasce così la Dolce Via.
Dodici palazzi storici vengono trasformati in Domus di piacere, ognuna associata a una divinità; abbiamo per esempio Domus Giove colta e sapiente, Domus Apollo destinata a sperimentazioni artistiche, Domus Marte, dove si trovano di casa i dominatori.
In questi luoghi non si ricerca solo il piacere inteso come piacere sessuale, ma anche il piacere della mente e dello spirito; potremmo definirli in un modo quasi blasfemo, dei Ginnasi, dove si ha l'allenamento del corpo e della mente.

La protagonista di questo romanzo è Estelle una donna nata ed amata in questo mondo, scappata da esso per diventare una moglie nella splendida Parigi. Ma aimè qui si ritroverà ad essere scontenta, annoiata e inconsapevole dei veri piaceri del corpo. Distrutta più di quanto lei stessa voglia ammettere dalla morte del marito, tornerà a Roma e riscoprirà questo mondo, attraversando tutte le Domus, una per una, fino all'ultima, Domus Venere, dove si compierà il suo destino e ritroverà se stessa.

Si tratta di un libro interessante e che consiglio vivamente di leggere, anche se guardando solo la copertina il lettore non viene immediatamente attirato, anzi viene quasi respinto, pensando a un libro pesante ed angosciante.

Molto raffinati sono i riferimenti storici, come la scelta di riscoprire il termine "lupanari", edifici presenti nella Roma antica siti fuori dalle città, aperti soltanto nelle ore notturne, e di associare le caratteristiche di ogni divinità agli abitanti di ogni Dumus.

Il tredicesimo periodo è un libro che sorprende perchè riesce a descrivere la prostituzione volontaria come una libera scelta di vita e non come una squallida condizione di esistenza.
I lupi (prostitute/i) sono coscienti e consapevoli di quello che stanno facendo, sono convinti della propria scelta di vita, senza costrizioni di nessun tipo, anzi sono orgogliosi e fieri del loro stile di vita.

Questo è un libro che non parla solamente di un cammino lussurioso, ma anche della scoperta di se stessi attraverso tutti i sensi del nostro corpo. Un libro forte, che farà sicuramente discutere, che potrà essere elogiato ampiamente o criticato duramente a seconda della visione personale e dell'apertura mentale di ognuno.

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