domenica 31 gennaio 2016

Recensione - Araba Fenice - Michele Sbriscia



"Un enorme boato si diffonde nell’etere e un pulviscolo colorato discende volteggiando pigramente.
Davanti a me centinaia di ombre cominciano a muoversi.
Forse mi restano cinque o sei ore di vita e se ne sarò capace, e se avrò tempo sufficiente, vi racconterò la “singolare” storia che mi è capitata poco tempo fa."

Inizia così il libro di Michele Sbriscia intitolato "Araba Fenice", una storia ricca di avventure, nella quale si intrecciano personaggi, luoghi ed epoche differenti.

Il protagonista è Andrea, un giovane imprenditore, follemente innamorato di Kari, una ragazza tunisina da poco giunta nella città di Fano nascondendo un passato misterioso ed oscuro.
Un giorno, durante il suo solito girovagare in biblioteca, Andrea entrerà in possesso di un libro molto particolare, esso contiene infatti un foglietto misterioso, scritto con il sangue.

Classificare questo libro in una categoria precisa è davvero difficile: leggendo le prime pagine si entra nel mondo del giallo, proseguendo con la lettura si percorre la città di Fano, descritta nei minimi dettagli architettonici e culturali al pari di una guida turistica, infine il racconto prende le caratteristiche di un romanzo storico e d'avventura.
Questo altalenarsi del tipo letterario è la particolarità del libro, il suo pregio, poiché lo rende unico e esclusivo. Allo stesso tempo ne diventa però anche un difetto: diventa difficoltoso comprendere lo svolgimento della storia, benché siano riportati all'inizio di ogni capitolo il luogo, la data e l'ora in cui si sta svolgendo l'avvenimento descritto.

Le situazioni e i personaggi sono presentati con estrema cura, ognuno ha una propria identità caratteristica.
Le storie narrate inizialmente sembrano distinte le une dalle altre, si riescono però a miscelare a tra loro, mentre la storia fa il suo corso in un ottimo cocktail, con un finale molto intrigante.

Trovo eccessive le descrizioni dei luoghi; rallentano estremamente il racconto, anche se denotano una grande passione dell'autore per il "Bello": l'architettura, la storia e la tradizione della nostra bella Italia.

Il libro non tratta solamente, come si può pensare all'inizio, della "semplice" soluzione del mistero millenario, che aleggia attorno al foglietto trovato da Andrea, ma anche della sua rinascita.
Andrea, dopo un periodo di isolamento da tutto e da tutti, riesce alla fine del viaggi a riscoprire se stesso (citando le parole del protagonista: " mi sento un po' come la mistica “Araba Fenice”, l’uccello sacro dal favoloso piumaggio color oro, rosso e azzurro: risorto dalle ceneri di una vuota esistenza")

Se dovessi dare un giudizio strettamente personale posso dire il libro non mi ha entusiasmato fino in fondo, ma non posso non negare che lo farà con moltissimi altri lettori.

Link per l'acquisto:
http://www.amazon.it/Araba-Fenice-Michele-Sbriscia-ebook/dp/B00YWH19KW/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1435174928&sr=8-1&keywords=sbriscia

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