lunedì 21 novembre 2016

Recensione - Il Mio Angelo - Lina Giudetti




"Talvolta ero solita pensare che il mio carattere complicato e intollerante
avrebbe tenuto lontano chiunque, ma non volevo questo.  
Non volevo rimanere sola."


"Il mio Angelo" di Lina Giudetti è il primo capitolo di una duologia che ha come protagonista una ragazza complicata e piena di problemi di nome Aura, la quale, malgrado voglia allontanare tutti e tutto, con questo rifiuto sta gridando aiuto al mondo.

Fin dalla giovane età Aura soffre in segreto di bulimia, a causa della separazione dolorosa dal padre e la convivenza con una madre incostante e menefreghista. L'amore per Aura è solo un'illusione, qualcosa che non esiste per davvero. 
Tutto questo però cambierà quando incontrerà per caso Angelo, un dentista, proprio come suo padre, bello, sexy e pronto ad aiutarla. Spinta dal complesso di Elettra e dalla sua inesistente esperienza amorosa, si butterà anima e corpo in questa storia; ma lui sarà davvero chi dice di essere? Potranno, per una volta, il presente ed il futuro di Aura essere sereni?

"Il mio Angelo" è un libro ad un primo sguardo romantico, ma condito di estrema tristezza. 
Infatti la protagonista è sempre circondata da persone false, cattive, ipocrite ed egoiste. Da sola dovrà combattere contro tutto il mondo, ricca solo delle delusioni ricevute, delle sue insicurezze e della rabbia che prova verso il mondo intero; anche quando la vita sembrerà sorriderle...il suo mondo verrà di nuovo capovolto.

Fatta eccezione per la trama, che può piacere o non piacere in base al gusto soggettivo di ognuno, il libro non mi ha convinto; non solo per le vicende narrate ma anche per il modo in cui è scritto. Lo stile narrativo è eccessivamente macchinoso e complesso, ciò rallenta troppo la narrazione. 
In particolare, l'autrice si sofferma su dettagli eccessivamente specifici e in alcuni casi inutili (come, per esempio, le varie e numerose pratiche di odontoiatria).
Sebbene si possa descrivere l'atto amoroso con estrema poesia e grazia, nel libro quest'ultimo invece viene il più delle volte banalizzato, descritto in modo povero e non armonioso, come per esempio nella frase: "Lì riprendemmo a baciarci e a fare quello che viene comunque chiamato petting. Avevo voglia di toccarlo e di essere toccata anche se era parecchio frustante non poter concludere."

Un racconto che non mi ha esaltato ma va evidenziato perchè tratta temi molto forti come la bulimia, l'abbandono ed i primi rapporti sessuali.

Molto bella la copertina, armoniosa e delicata. 

Il libro si conclude, ma non del tutto, lasciando così la storia in sospeso; quest'ultima infatti riprenderà nel secondo libro intitolato "Il mio Matador".

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